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giovedì 9 giugno 2011

Caro mio Francesco

Il titolo del post cita una delle canzoni più belle scritte nell'ultimo anno per opera del nostro vate Luciano Ligabue ma allude a ben altro Francesco. Non Guccini, bensì Vezzoli. 
Pupillo di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, amico, collaboratore, sabotatore, creatore e dissacratore di molte icone mediatiche: da Lady Gaga a Natalie Portamam, da Benicio del Toro  a Sharon Stone che viene proposta come presidente degli Stati Uniti. Per il progetto ora in mostra a Cà Corner della Regina - sede del nuovo spazio museale della Fondazione Prada a Venezia -   si è servito ancora una volta di una celebrety per creare un suo  "finto" museo: Eva Mendes, protagonista di La nuova dolce vita dove reinterpreta veneri e sante della storia dell'arte: Paolina Borghese, la nascita di Venere del trono Ludovisi, e la santa Teresa "transverberata" berniniana. (Una Eva Mendes  che peraltro in tempi  non sospetti avevo notato vestire un po' troppo spesso con abiti a righe smerarldo-nero e camiciole banana-printet della collezione Prada ss 2011 che la facevano un po' troppo somigliare a Carmen Miranda. sì, lo ammetto, sono solo invidiosa).











Caro mio Francesco, 
sei bravo, bravissimo. Sei pop, ma non mass. Dissacri ma non distruggi ciò che per noi è sacro (come Paolina Borghese ma soprattutto Lady Gaga che diviene portatrice di nuovi valori cotruttivisti al posto della contatina di Rodchenko. Si veda a tal proposito il nuovo cotruttivismo vestimentario proposto dal suo image curator Nicola Formichetti, ora direttore artistico di Thierry Mugler). 


Caro mio Francesco,

sei così amabilmente postmoderno senza farci pensare a Derrida, sei così intriso di fashion ma ancora spontaneo e bonariamente  dannato. Citi continuamente Pirandello con Così è se vi pare , è la mia preferita! Il tema goffmaniano delle maschere è il mio pane sociologico quotidiano. Tu hai capito senza snobismo che "art e mode font un bon mariage" parafrasando Bourdieu.  
Ti prego Francesco, fammi diventare la tua assistente tutto fare, risponderò al tuo cellulare fingendo che tu l'abbia perso quando Miuccia lamenterà nuove opere, diventerò la ghost writer per le migliaia di interviste che ricevi settimanalmente e che "finatmente" vorrai rilasciare come fai nella tua arte, stirerò le camicie che solo tu sai stropicciare così sapientemente e figosamnete, guiderò la tua gondola per tutta la Biennale. 

1 commento:

  1. Mentre tu rispondi alle sue telefonate posso lustrargli le scarpe di vernice e portargli il caffè? Sia mai che mi guardi, si innamori, mi renda oggetto della sua arte e mi chieda la mano.

    Se vabbeh, torniamo a sperare solo di potercisi avvicinare.

    Post grandioso.Lollo

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