Cerca nel blog

venerdì 7 ottobre 2011

SHOZO SHIMAMOTO@REGGIO EMILIA

 Oggi, al Palazzo Magnani di Reggio Emilia, ho visto qualcosa di bellissimo. Ho visto tanti bambini che sorridevano, gridavano e si stupivano. Ho visto bambini nascondersi, ridere, sporcarsi di colore con la libertà e la gioia che solo loro conoscono.
Anche i genitori, gli anziani e tutte le altre persone erano felici di vedere questi bambini sporcarsi di colore. 
Oggi ho visto un bambino di 83 anni fragile, leggero e felice come un ragazzino di 8.

La performance che questo bambino ottuagenario, l’artista giapponese Shōzō Shimamoto ha regalato all’incuriosito pubblico di Reggio Emilia inaugurava la personale a lui dedicata e curata da Achille Bonito Oliva.


Non commenterò la performance e non parlerò dell’opera di Shimamoto; non ne sarei in grado e direi solamente un sacco di banalità. La cosa che mi sembrava più importante era riportare l’avvenimento, sperando di riuscire a trasmettere il divertimento e l’entusiasmo di un pubblico nutrito e variegato che ha interagito con l’artista, incoraggiandolo, applaudendolo, incitandolo.

 


Oggi ho visto un bambino di 83 anni fragile, leggero e libero come un ragazzino di 8