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mercoledì 16 febbraio 2011

Lo piantiamo?

La tecnologia, da anni ormai, ha fatto il suo green endorsement (ad esempio i cementi fotocatalitici TX ACTIVE, www.italcementi.it ). Ovviamente non ignara che questa sterzata verde sia portatrice di buona) pubblicità.
Vorrei però segnalare questa proposta, presentata alla SHIFT boston competition (http://shiftboston.org/about.html) che pone una domanda, probabilmente non originale ma certamente attuale: e se avessimo già quello di cui abbiamo bisogno?
Gli alberi filtrano e puliscono l'aria che noi ci ostiniamo ad inquinare ma, visti i ritmi vertiginosi dell'inquinamento da noi prodotto, non possono fare tutto da soli. Da domani, forse potremmo chiedere aiuto ai Treepods, visionario progetto presentato da Mario Caceres e Cristian Canonico.




domenica 13 febbraio 2011

Space Invaders in Paris

Chi scrive ha una - non solo una, ahimè- mania: cercare in giro per le città vestigia della tribù postmoderna, nostalgica dell'estetica low-fi dei vecchi pc e video giochi, che si riappropria degli spazi urbani applicando sui muri di case, ponti e palazzi piccoli mosaici raffiguranti i mostriciattoli digitali, gli Space Invader appunto. 
Parigi è costellata da queste incursioni artistiche anonime, in 4 giorni di escursioni su e giù per la città ne ho scoperti tantissimi. Ho poi scoperto che in effetti il fenomeno è proprio nato a Parigi nei tardi anni Novanta grazie a un'anima creativa rimasta anonima e si è poi diffuso viralmente all around the world e si è istituzionalizzato entrando anche a far parte di gallerie d'arte ed eventi culturali. 
La capitale francese detiene il primato per numero di decorazioni musive pixelate, sono infatti 704. 
Sul sito ( http://www.space-invaders.com/ ) è anche possibile acquistare il kit per poter attaccare lo Space Invader nella propria città, peccato solo che costi 200 euro. 
Credo che purtroppo continuerò a scovarne in giro per le città piuttosto che attaccarne di nuovi.