Phoebe Philo è brava. So che non serviva questo post per niente perspicace per capirlo, ma voglio scriverlo lo stesso.
E' brava allo stesso modo in cui lo è Miuccia Prada.
Le due designer condividono lo stesso tipo di talento declinato poi in mood differenti poiché originati da sensibilità e immaginari di riferimento differenti e destinati a due target distinti anche se non diametralmente opposti e in parte sovrapponibili.
Alex Katz, Song, 1980-1981 |
Alex Katz, Brisk Day II, 1990 |
I colori sono puri, acrilici, stesi in grandi campiture omogeneee ancora come in un'opera di Katz, e anche quando la designer si concede a fantasie e stampe, come nei completi casacca e pantalone, l'insieme risulta equilibrato, educato, felpato.
Non c'è sempre bisogno di urlare per farsi sentire, anche se detto da me può sembrare ridicolo. Una volta la mia amica Ale, per giustificare il suo gusto minimal e mai eccentrico, mi disse - nonostante la sua ipnotica bellezza - che bisogna farsi notare per ciò che di intelligente si dice e non per ciò che di barocco si indossa o per quello che si espone nel proprio davanzale. Questo ragionamento, che rende giustizia all'intelligenza della mia grande amica, fa pensare alla moda di Phebe Philo, una moda in grado di distinguersi per l'intelligenza e non per i ricami , gli scolli o le paillettes.
Nessun commento:
Posta un commento