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venerdì 25 marzo 2011

PET (in) ARCHITECTURE

Alcuni anni fa, In Giappone prima e in Italia mai, usciva un libro, intitolato Pet Architecture, scitto da Yoshiharu Tsukamoto, membro fondatore dello studio di Architettura Atelier Bow wowhttp://www.bow-wow.jp/).



Il testo (per lo più in giapponese ma ricchissimo di immagini) mostra quella pet architecture che di Tokyo, ed in generale dell’architettura urbana in Giappone, è componente fondamentale. Architetture domestiche, fragili e stoicamente provvisorie che sono (micro)tessuto connettivo delle città.


  
                                                    

E, per estensione , si può parlare di pet architecture anche guardando le vending machine giapponesi,presenti ovunque e simbolo della frammentarietà della città stessa.



Scrivo tutto questo non per fare una tarda recensione di un libro comunque interessante ma perché stuzzicato da una nuovo filone della fotografia per l’architettura; una Pet Architecture dove i nostri simpatici pet esplorano edifici patinati, nello stesso modo in cui le scimmie di 2010 Odissea nello spazio guardano il monolite nero.




1 commento:

  1. la pet architecture, quella dei bow wow è low fi ante litteram comunque

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